Chi è il cattivo pagatore, come saperlo e tempi di cancellazione dall’elenco Crif: spieghiamo come e quando ottenere un mutuo in banca.

Anche un cattivo pagatore può avere un mutuo. Può sembrare strano ma, a certe condizioni che vedremo, è possibile anche per coloro che sono iscritti negli elenchi dei cattivi pagatori avere accesso a mutui bancari e finanziamenti.

Questo non significa che per un cattivo pagatore avere un mutuo sia semplice.  Anzi bisogna soddisfare alcuni requisiti e attenersi alle condizioni dettate dall’Istituto bancario.

Un periodo di difficoltà economica può capitare a tutti, specie dopo l’emergenza da Covid-19, e basta saltare poche rate del mutuo per entrare nell’elenco Crif tra coloro con uno storico negativo in merito a rimborsi e pagamenti.

Questi elenchi servono per limitare il rischio di insolvenze future e tutelare le banche. Per tale motivo spesso ai cattivi pagatori vengono negati prestiti, finanziamenti, mutui e carte di credito. Ma vi sono delle eccezioni: spieghiamo quali e quando si può ottenere ugualmente un mutuo.

Chi è il “cattivo pagatore” e come saperlo

Nel nostro ordinamento entra tra i cattivi pagatori chi omette il versamento di almeno due rate del mutuo consecutive. Significa che non basta saltare una rata o versare quanto dovuto in ritardo per essere considerati tali.

Prima di entrare nell’elenco dei cattivi pagatori, la banca è obbligata ad inviare una raccomandata a/r al cliente invitandolo a saldare la rata omessa entro 15 giorni. Se versa quanto dovuto entro i termini il cliente eviterà l’iscrizione nella lista, in caso contrario la banca procederà in tal senso.

Quindi la banca è sempre obbligata ad avvisare il cliente della imminente iscrizione negli elenchi. Questi non sono altro che banche dati in cui vengono iscritti coloro che hanno chiesto forme di finanziamento ma non sono stati in grado di rispettare le scadenze pattuite per il versamento delle rate.

Le banche dati di cui parliamo si chiamano SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) ed è al loro interno che la banca può inserire la segnalazione di “cattivo pagatore”. La più nota di queste banche dati è quella gestita dalla società Crif, ma ne esistono molte altre.

Come sapere se sei stato inserito nell’elenco dei cattivi pagatori? Per vederlo devi fare una specifica richiesta direttamente alla banca o all’istituto di finanziamento oppure puoi rivolgerti alle Centrali rischi private che gestiscono i database.

Come ottenere un mutuo se sei un cattivo pagatore

Prima di erogare un mutuo, la banca per tutelarsi verifica se il nome del richiedente compare nelle banche dati e negli elenchi dei cattivi pagatori. Se così fosse ci sono alte possibilità che il mutuo o il finanziamento venga negato. Tuttavia si può tentare di riabilitare la propria posizione creditizia e quindi ottenere il via libera dalla banca. Per farlo basta saldare le rate saltate prima di procedere alla nuova richiesta di mutuo e chiedere la cancellazione dall’elenco. In tal caso le speranze di ottenere il mutuo aumentano sensibilmente.

Le cose si complicano quando, per svariati motivi, non si può chiedere la cancellazione dalla lista dei cattivi pagatori. In questa circostanza ti suggeriamo di rivolgerti prima alla tua banca e, in caso di diniego, ad un altro Istituto sperando che applichi “dei criteri di tolleranza” per coloro che risultano nell’elenco Crif. Esistono tante banche e finanziarie disposte ad erogare mutui ai cattivi pagatori ma bisogna armarsi di pazienza e rivolgersi a più Istituti.

Quanto tempo si rimane nell’elenco dei cattivi pagatori?

I tempi di permanenza nelle liste dei cattivi pagatori variano in base a diversi fattori, in primis al numero di rate del mutuo non versate:

  • nel caso di due rate evase la permanenza come cattivo pagatore può durare al massimo 12 mesi dal momento in cui è stata sanata la posizione con il rimborso degli importi non pagati e degli interessi, ove previsti;
  • se le rate non pagate sono più di due la cancellazione avviene dopo 24 mesi dalla data della regolarizzazione della posizione;
  • se il debitore non salda le rate l’iscrizione viene comunque cancellata dopo 36 mesi dalla scadenza del contratto. I 36 mesi iniziano a decorrere da capo ogni volta che la posizione del cattivo pagatore subisce un aggiornamento, ma non può mai superare i 60 mesi dalla scadenza del contratto.

Queste tempistiche sono scandite dalle norme sul trattamento dei dati personali. 

Come ci si cancella

Esiste un modo per accelerare i tempi di cancellazione dalla lista dei cattivi pagatori? La risposta a questa domanda purtroppo è negativa. L’unico caso in cui ciò è possibile è quando il debitore è stato vittima di un errore. Ovvero se risulta nell’elenco senza averne i presupposti. 

Questi errori – seppur rari – possono capitare a causa di furti di identità o smarrimento della documentazione bancaria. In tal caso bisogna chiedere la cancellazione e la correzione dell’errore rivolgendosi direttamente all’intermediario o alla banca dati privata che ha fatto partire la segnalazione.

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