Spesso dietro l’acquisto di una casa all’asta c’è l’intenzione di fare una donazione ad un figlio o ad un nipote. Vuol dire che l’aggiudicatario della casa non intende abitarci o rivenderla sul libero mercato ma trasferirla in dono ad un soggetto terzo.
Dal punto di vista legale è sicuramente consentito donare una casa comprata all’asta. Per farlo vi è una precisa procedura da seguire presso il notaio e alcune imposte da versare (che variano in base al grado di parentela e al valore dell’immobile).
In questa guida le informazioni che cerchi sulla donazione degli immobili aggiudicati in asta!
Cos’è la donazione di immobili e regole
La donazione è un contratto previsto dal nostro Codice civile (articolo 769) in cui una parte – detta donante – arricchisce un’altra – detta donatario – mossa dallo “spirito di liberalità”. Ciò vuol dire che la donazione deve essere spontanea e gratuita.
Questo è un contratto irrevocabile se non per gravissimi motivi ad esempio per ingratitudine del donatario.
Per stipulare la donazione è necessario rivolgersi ad un notaio; l legge infatti impone la forma scritta per atto pubblico e la presenza di due testimoni.
Alla donazione si possono apporre clausole o condizioni, le più comuni sono quelle che impongono al donatario di prestare assistenza al donante e la donazione dell’immobile con riserva di usufrutto del donante. In questa ultima ipotesi chi ha acquistato l’immobile si spoglia anticipatamente della proprietà trattenendo per sé l’usufrutto, cioè la possibilità di abitarvi fino alla morte.
Si può donare una casa comprata all’asta?
Nel nostro ordinamento è consentito donare una casa all’asta ad un soggetto che non abbia partecipato alla vendita giudiziaria. In pratica si applicano le stesse regole che disciplinano i trasferimenti immobiliari sul mercato tradizionale. Quindi il bene aggiudicato in asta e poi donato ad un figlio, un nipote o altro soggetto si considera come se fosse pervenuto al donante attraverso un normale atto di compravendita.
Solitamente la via della donazione è utilizzata dai genitori che partecipano all’asta per acquistare un immobile non per se stessi ma in favore dei figli.
Si può procedere alla donazione dell’immobile comprato in asta soltanto dopo l’emissione del decreto di trasferimento. Infatti soltanto quest’atto sancisce il definitivo passaggio di proprietà dal debitore esecutato all’aggiudicatario.
Per donare la casa sarà necessario recarsi dal notaio e pagare le imposte che abbiamo sintetizzato nel paragrafo successivo.
Imposte da pagare per donare una casa all’asta
La donazione di un immobile non è gratuita. Ci sono delle imposte da versare in base al rapporto di parentela che intercorre tra il donante e il donatario. Tuttavia l’Agenzia delle Entrate prevede delle franchigie sotto le quali la donazione è esentasse.
Le imposte da versare sono le seguenti:
- il 4% per il coniuge e i parenti in linea retta (quindi figli e nipoti), da calcolare sul valore eccedente 1 milione di euro. Vuol dire che non pagheranno nulla al sotto di questa soglia;
- il 6% per fratelli e sorelle da calcolare sul valore eccedente 100mila euro;
- il 6% da calcolare sul valore totale per gli altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado;
- il 8% da calcolare sul valore totale per le altre persone.
Se la persona che riceve l’immobile in donazione è portatrice di handicap grave l’imposta si applica soltanto sul valore della quota che supera 1.500.000 euro, e ciò a prescindere dal grado di parentela con il donante.
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