La maggior parte degli italiani per acquistare la prima casa o la casa al mare ricorrono al mutuo. Si tratta di un vero e proprio “contratto” stipulato con la banca con il quale ci si impegna a restituire la somma anticipata in quote fisse e per un certo numero di anni concordato nell’accordo. Può capitare, purtroppo, che per motivi inaspettati non sia più possibile pagare le rate del mutuo. Un licenziamento, un problema di salute, un mutamento improvviso delle condizioni economiche, per questi e altri motivi alcune persone non riescono a pagare con regolarità.
Se ciò si verifica la banca ha il diritto di avviare il procedimento di pignoramento dell’immobile (anche sulla prima casa) che porta come fase finale all’espropriazione e alla vendita giudiziaria.
Dopo quante rate del mutuo non pagate scatta il pignoramento? Quali sono le tempistiche previste e che succede se non si pagano 2 o 3 rate del mutuo? Nel nostro approfondimento spiegheremo che succede a chi non versa le rate e quanti mancati pagamenti fanno scattare il campanello d’allarme della banca.
Dopo quante rate non pagate scatta il pignoramento?
Un investimento azzardato o un periodo di difficoltà economica può capitare a tutti. E così non riuscire a saldare le rate del muto diventa un problema che accomuna molte persone. A questo punto è lecito domandarsi: dopo quante rate non pagate scatta il pignoramento? Quanti mesi di ritardo nei pagamenti si possono fare?
Le tempistiche sono scandite dalla legge, precisamente il numero di rate del mutuo non pagate che fanno partire il pignoramento sono:
- almeno 7 rate non pagate per un periodo di tempo superiore a 30 giorni e inferiore a 180 giorni;
- una o più rate mancanti per un periodo di tempo di almeno 180 giorni. Vuol dire che anche una sola rata di mutuo non pagata per oltre 181 giorni fa scattare il pignoramento da parte della banca.
Cosa succede se non pago 2 rate di mutuo?
Il pignoramento della casa non scatta immediatamente, questo procedimento si avvia soltanto se il debitore protrae l’insolvenza nel tempo. Vuol dire che una o due rate di mutuo non pagate non fanno scattare il pignoramento e la successiva esecuzione forzata dei beni. Ciò non significa che chi non paga 1, 2 o 3 rate non subisca delle conseguenze. Cosa succede se, ad esempio, non si pagano 2 rate del mutuo?
La conseguenza più immediata è che la banca provvederà ad “allertare” il Crif, cioè la società che raccoglie informazioni e dati sui cattivi pagatori. Le persone che compaiono in questo elenco avranno in futuro serie difficoltà ad ottenere mutui e finanziamenti poiché saranno considerati “non affidabili”.
La buona notizia è che la segnalazione al Crif non dura per sempre. Dopo 3 o 5 anni, in base alla gravità del fatto, il debitore viene cancellato dall’elenco dei cattivi pagatori. Chi provvede a saldare le rate non pagate in tempi più rapidi può essere cancellato anche prima. Un’altra conseguenza spiacevole se non si pagano 2 o più rate di mutuo è l’applicazione degli interessi di mora. Chi non versa il mutuo regolarmente entro la data stabilita dalla banca deve pagare:
- l’importo del mutuo che non ha versato
- una somma maggiorata a titolo di interessi di mora
Come hai visto, anche in caso di mancato pagamento di poche rate, le conseguenze sono spiacevoli. Per questo si dovrebbe sempre stipulare un mutuo alla propria portata e, se è impossibile pagare, optare per la surroga o la sospensione.
Quante rate di mutuo si possono saltare
Il rialzo dei tassi e il peggioramento delle condizioni economiche possono rendere difficile – se non è possibile – saldare le rate concordate con la banca. Quante rate di mutuo quindi si possono saltare prima che si avvii il pignoramento?
Il pignoramento è l’atto con cui si dà inizio al processo esecutivo di espropriazione forzata dei beni del debitore, anche della prima casa. Prima di arrivare a questo punto, come anticipato, si possono “saltare” 7 rate del mutuo con un ritardo tra i 30 e i 180 giorni. Invece per i mutui stipulati dopo il 2016, il numero di rate che si possono saltare prima di far scattare il pignoramento è 18.
Soltanto dopo aver raggiunto questo numero, la banca può dare inizio alla procedura di recupero crediti, quindi al pignoramento e alla successiva vendita all’asta.
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