Vuoi comprare casa all’asta? Prima di tutto devi sapere quale sia il prezzo base d’asta così da poter definire quanto sei disposto a spendere, cioè stabilire il tetto massimo della tua offerta. Precisiamo che non equivale al prezzo di vendita, ma per l’appunto è il prezzo che viene posto come partenza. Chi lo stabilisce? Spetta al giudice determinarlo, come previsto dall’articolo 568 del cpc (codice di procedura civile).
In che modo? Lo fa tenendo conto delle indicazioni ricevute dal CTU, il consulente tecnico d’ufficio, ovvero il perito che si occupa di valutare l’immobile per stilare una perizia dettagliata contenente tutte le informazioni sull’immobile, dai dati catastali allo stato occupativo. È di responsabilità del perito infatti anche verificare l’agibilità dell’edificio, la regolarizzazione urbanistica, se ci siano abusi edilizi sanabili. E solo dopo aver fatto tutte le valutazioni del caso calcola il valore commerciale dell’immobile. Il giudice quindi considerando la perizia e il valore immobiliare va a determinare il prezzo base dell’asta.
Dove trovo il prezzo base dell’asta?
Lo puoi leggere sull’avviso di vendita, dove sono specificati anche l’offerta minima e il rialzo minimo, cioè rispettivamente l’importo più basso che ogni offerente può fare e quello da cui partire in caso di una gara di rilanci.
Come può cambiare il prezzo di vendita rispetto a quello di base?
Quale sarà allora il prezzo di vendita finale? Dipende da quale sarà l’offerta più alta rilanciata. Chi offrirà di più si aggiudicherà la casa, partendo sempre naturalmente dal prezzo base d’asta e da quanto stabilito dalla legge. Ovvero l’articolo 571 del cpc decreta che sia possibile comprare un immobile oggetto di asta ad un importo fino al 25% inferiore al prezzo base di asta.
In altre parole: un offerente potrà presentare la sua offerta inferiore fino a un quarto rispetto a quanto stabilito dal giudice come base e, se non dovessero esserci altri offerenti la probabilità di aggiudicarselo è certa. Nel caso in cui, invece, l’asta risulti deserta l’importo del prezzo base si riduce ulteriormente e l’immobile viene messo nuovamente in vendita all’asta con un ribasso fino al 25% rispetto al prezzo base precedente.
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