Ecco quando la casa dove vivi può essere pignorata dal creditore e messa all’asta come previsto da procedura standard.

Hai contratto un mutuo per la tua prima casa da pochi anni ma a seguito di una serie di problemi economici e finanziari ora non ce la fai a pagare le rate? Quali sono i rischi che si prospettano all’orizzonte? Prima di tutto il pignoramento della prima casa e conseguentemente l’immobile potrebbe essere messo all’asta. Ma andiamo per gradi.


Che cosa si intende per pignoramento della prima casa

Innanzitutto per poter capire quando e come la casa possa finire all’asta bisogna spiegare che cosa intendiamo per prima casa e per pignoramento immobiliare. La prima casa è la struttura dove si abita senza escludere la possibilità che il soggetto possa avere anche altri immobili. Si parla di pignoramento immobiliare quando il proprietario è insolvente, cioè non paga i suoi debiti al creditore, che richiede quindi un’espropriazione forzata ed esecutiva. Il motivo è semplice: se il debitore non salda il conto e quanto pattuito il creditore ha il diritto legale di impadronirsi nuovamente dell’immobile. Eppure il pignoramento non è sempre applicabile.

Quando la casa non è pignorabile e non può finire all’asta

Ci sono però dei casi in cui il pignoramento della prima casa non sia possibile. Infatti l’immobile è impignorabile se il creditore è l’Agenzia delle Entrate. Secondo il decreto di legge 98/2013 “Decreto del fare” l’Ente di riscossione pubblica non può pignorare l’immobile se:

  • È l’unica casa disponibile che ha il debitore e ivi ha la residenza;
  • È un’abitazione civile accatastata e non è una casa di lusso


Mentre può farlo se il valore complessivo dell’immobile non è inferiore o pari ai 120mila euro e se l’Agenzia delle Entrate ha già provveduto 6 mesi prima ad ipotecare i beni.


Chi può pignorare la tua prima casa

Invece, possono pignorare la prima casa o qualsiasi immobile sia il creditore privato sia la banca. Quest’ultima può dapprima richiedere che venga saldata la rata con interessi di mora dopo i 30 giorni di scadenza ed entro i 180 giorni dal mancato pagamento e dopo procedere con la richiesta di un immediato saldo del debito tramite notifica di decreto ingiuntivo. Se il debitore continuerà a non pagare dopo 40 giorni la banca passerà alla notifica dell’atto di precetto e da quel momento in poi autorizzerà il giudice a pignorare l’immobile. A questo punto entreranno in campo anche il delegato alla vendita e il custode giudiziario, che incaricheranno il giudice del tribunale di occuparsi della vendita all’asta immobiliare. Il giudice a sua volta avrà a disposizione un mese di tempo per nominare il perito, che dovrà occuparsi della perizia di stima dell’immobile al fine di poter stabilire quale sia il valore base per l’asta immobiliare.


Se la casa finisce all’asta il proprietario può venderla o affittarla?

Ovviamente, dal momento in cui l’immobile viene pignorato e viene avviata la procedura di messa all’asta il proprietario di casa, nonché debitore, non potrà né venderla, né donarla e né affittarla. Perché? Beh, il motivo è abbastanza chiaro: il creditore ha pignorato l’immobile e ne ha richiesto la vendita all’asta per poter recuperare la somma di soldi che il debitore avrebbe dovuto dargli!


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