Quanto si paga di imposta di registro per la prima casa all’asta? E per la seconda casa?
Come saprai, questa è un’imposta obbligatoria nell’ambito dei trasferimenti immobiliari, anche quelli che avvengono per mezzo delle vendite giudiziarie.
Tra i vantaggi di comprare una casa all’asta c’è anche il fatto che l’imposta di registro ha un costo inferiore, sia per la prima che per la seconda casa. La ragione è che il calcolo dell’imposta è parzialmente diverso rispetto alle compravendite sul libero mercato.
Se vuoi sapere quanto pagare di imposta di registro dopo l’aggiudicazione, non puoi perdere questo articolo!
Imposta di registro per la casa all’asta
L’acquisto di una casa comporta il pagamento dell’imposta di registro, anche quando avviene all’asta. Per tale ragione rientra tra le spese accessorie che si devono pagare dopo l’aggiudicazione.
In tal caso, però, l’aggiudicatario gode di una particolare “agevolazione”; l’imposta si calcola in maniera diversa – e più conveniente – partendo dal prezzo di aggiudicazione.
Ciò è stabilito nel Testo Unico dell’Imposta di registro all’articolo 44:
“per la vendita di beni mobili e immobili fatta in sede di espropriazione forzata ovvero all’asta pubblica e per i contratti stipulati o aggiudicati in seguito a pubblico incanto la base imponibile è costituita dal prezzo di aggiudicazione.”
Mentre nelle normali compravendite l’imposta di registro è calcolata sul prezzo di cessione e sul valore catastale.
Invece le aliquote sono le stesse e cambiano tra prima e seconda casa. Quindi se l’immobile che ti sei aggiudicato all’asta sarà la tua abitazione principale, non dimenticarti di scaricare il modulo per l’Agenzia delle Entrate!
Imposta di registro prima casa all’asta
Chi acquista un immobile da adibire a prima casa, quindi come abitazione principale, ad un’asta giudiziaria ha diritto ad alcune agevolazioni.
La legge prevede una tassazione inferiore in presenza di queste condizioni:
- la casa non deve appartenere alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9
- l’immobile non deve essere “di lusso”, quindi abitazione signorile, villa, castello e palazzo di pregio storico e artistico
- l’acquirente deve avere la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile
- il trasferimento nell’immobile aggiudicato deve avvenire entro 18 mesi dall’acquisto
In presenza di tutti i requisiti che abbiamo appena spiegato, l’imposta di registro per la prima casa all’asta va versata in misura del 2% (anziché il 9%).
Contrariamente a quanto avviene sul libero mercato, nelle aste immobiliari l’imposta di registro si calcola a partire dal prezzo di aggiudicazione e non dal valore catastale. Questo comporta per l’aggiudicatario un risparmio notevole dato che, il più delle volte, il prezzo di aggiudicazione è di gran lunga inferiore dell’effettivo valore dell’immobile.
Talvolta sugli immobili all’asta, oltre alle imposte di registro, ipotecaria e catastale, bisogna versare l’IVA; ma questo soltanto nel caso in cui a fallire sia una impresa costruttrice e non un privato.
Come avere lo sconto sull’imposta di registro prima casa
Se vuoi ottenere l’agevolazione sull’imposta di registro devi dichiarare la destinazione dell’immobile nella domanda di partecipazione all’asta.
Qui dovrai specificare se intendi abitare stabilmente nell’immobile (quindi se è prima casa) oppure se desideri fare un investimento, ad esempio comprare all’asta per rivendere.
In alcuni casi queste informazioni possono essere rese dopo l’aggiudicazione ma mai in seguito all’emissione del decreto di trasferimento del giudice.
Troverai i riferimenti temporali nell’avviso di vendita del tribunale.
Imposta di registro seconda casa all’asta
Se l’immobile acquistato all’asta è una seconda casa non si può beneficiare delle agevolazioni per l’abitazione principale.
L’imposta di registro, in tal caso, è pari al 9% del prezzo di aggiudicazione e non al 2%. Anche in questo caso l’aliquota si calcola sul valore di aggiudicazione e non su quello catastale.
Buona giornata,
dopo aver vinto l’asta, nonostante ho lasciato tutti i miei documenti c-fiscale e carta identità,
sul verbale di aggiudicazione vedo scritto il mio comune di nascita errato,
dopo averlo comunicato, e dopo un po di tempo, il delegato mi invia il verbale corretto.
Successivamente sulla mia richiesta di possesso prima casa, ho scritto correttamente il luogo di nascita ma,
sul decreto di trasferimento hanno segnato nuovamente il luogo di nascita errato,
il delegato mi ha detto che possiamo rettificarlo successivamente,
Quanto tempo ho a disposizione ?
Ci saranno altri costi da sostenere ?
Queste spese saranno pagate con l’acconto spese che io ho versato ?
Visto che non è mio l’errore, posso recuperarle ?
Si accettano consigli e ringrazio anticipatamente.
Saluti
Dario
Buongiorno Dario, grazie per il tuo commento. Non ti preoccupare, c’è sempre modo di poter rettificare l’errore. Ti consigliamo di rivolgerti al delegato alla vendita per avere tutte le informazioni sulle tempistiche e i costi, dato che sarà lui a detrarre la somma dal fondo spese.
In bocca al lupo!
Il Team di Immobiliallasta.it
buongiorno , mi risulta che anche all acquisto di immobili in asta si possa presentare istanza di richiesta prezzo valore ..
vero ?
Buongiorno Mario, grazie per il tuo commento.
Hai ragione, anche per acquistare gli immobili in asta si può presentare l’istanza di richiesta prezzo valore.
Il Team di Immobiliallasta.it
Buona sera. Io mi sono aggiudicata per una casa in asta. Attualmente sono un italiana residente al estero ( iscritta anche all’AIRE) e ho già una casa in Italia, sulla quale pago l’IMU. Mi hanno detto che se sono Italiana residente all’estero ed iscritta all’AIRE potrei cmq avere una prima casa (agevolazioni) in Italia. Le mie domande sono: 1) posso dichiarare come prima casa che ho comprato all’asta visto che fino adesso non ho nessuna prima casa in Italia?
2) oltre alla tassa d’impostazione ci sono anche altre tasse se la casa comprata all’asta è nuova (non è mai stata abitata )?
Grazie in anticipo Rosy
Buongiorno Rosy, grazie per il tuo commento.
Certo, puoi specificare come prima casa l’immobile che preferisci. Per quanto riguarda il secondo quesito, invece, cosa intendi esattamente per casa mai abitata? Il debitore era un privato che non è mai entrato in casa o è andata all’asta per la ditta di costruzione?
Il Team di Immobiliallasta.it
Salve, ho acquistato un’appartamento all’asta, mi viene chiesto se voglio applicazione del criterio prezzo valore, l’immobile è stato acquistato per 28mila euro ed ha una rendita catastale di € 129,11, cosa mi conviene?
Buongiorno Francesco, grazie per il tuo commento.
Ti conviene richiedere l’applicazione sul valore catastale. Se fai una simulazione tramite il calcolo che trovi qui https://www.avvocatoandreani.it/servizi/calcolo-valore-catastale-immobili-asse-ereditario.php#Res puoi avere un’idea più chiara dei valori.
Congratulazioni per l’aggiudicazione!
Il Team di Immobiliallasta.it
Mi sembra di aver capito che per calcolare l’imposta di registro su una casa aggiudicata all’asta come seconda casa (trattasi di debitore privato), si possa usufruire del calcolo su base imponibile ricavata dalla rendita catastale rivalutata (prezzo valore), per poi ricavare l’imposta del 9%, giusto?
Vista la possibilità di due opzioni per il pagamento dell’imposta di registro (prezzo valore o prezzo aggiudicazione); quando, in che modo e a chi devo segnalare come intendo effettuare il calcolo per il pagamento dell’imposta?
Premetto che sono in attesa del decreto di trasferimento firmato dal GE.
Grazie…
Buongiorno Alessio, grazie per il tuo commento.
Va dichiarato al delegato alla vendita prima del saldo prezzo.
Il Team di Immobiliallasta.it
Salve credo ci sia un errore nel testo, ” La legge prevede una tassazione inferiore in presenza di queste condizioni: la casa deve appartenere alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9″ , forse volevate scrivere la casa NON deve appartenere?
Buongiorno Leonardo, grazie per la tua segnalazione.
E’ stata una piccola svista ed ora abbiamo corretto 😉
Il Team di Immobiliallasta.it