I diritti d’asta cosa sono? Sono sempre a carico dell’aggiudicatario e quando vanno versati?
Questa dicitura talvolta è inserita nell’ordinanza o avviso di vendita del tribunale e sta ad indicare alcune spese a carico dell’aggiudicatario, da versare insieme al prezzo a cui l’immobile è stato aggiudicato.
Non si tratta, però, di un termine utilizzato da tutti i tribunali italiani, per questo è cosa assai comune avere dei dubbi al riguardo.
Dunque i diritti d’asta cosa sono esattamente e quali spese comprendono? Ecco una spiegazione dettagliata.
Diritti d’asta: cosa sono?
Per chi approccia al mondo delle aste immobiliari per la prima volta non è raro imbattersi in termini che non si conoscono e sui quali spesso c’è confusione. Ne sono un esempio “asta sospesa”, “asta revocata”, “aggiudicazione definitiva o provvisoria” e molti altri.
Tra questi troviamo anche i diritti d’asta. Cosa sono, chi deve pagarli e quando? Queste sono alcune delle domande più comuni legate per l’appunto ai diritti d’asta immobiliare.
Prima di spiegare cosa sono, è bene chiarire che l’espressione “diritti d’asta” è poco usata nell’ambito degli avvisi di vendita e delle altre documentazioni giudiziarie. Essi indicano i compensi che l’aggiudicatario – cioè colui che acquista la casa all’asta – è tenuto a versare oltre al saldo dell’immobile.
In poche parole, per diritti d’asta si intende il compenso dovuto al professionista delegato che si è occupato della vendita giudiziaria e della stesura della bozza del decreto di trasferimento.
Quando si pagano?
Ora che abbiamo chiarito di cosa si tratta, vediamo quali sono i termini di legge per versare tali diritti.
Innanzitutto devi sapere che il compenso dovuto al delegato è stabilito e liquidato dal giudice dell’esecuzione ed è diviso tra acquirente e creditore procedente. Nel dettaglio le operazioni di vendita sono a carico della procedura mentre quelle successive dell’aggiudicatario.
Salvo diversa previsione del tribunale, l’aggiudicatario deve versare la somma indicata congiuntamente al saldo prezzo e quindi entro 120 giorni dal verbale di aggiudicazione.
In caso di mancato pagamento, il giudice dell’esecuzione può emanare un decreto di liquidazione dei predetti diritti con il quale l’IVG (Istituto Vendite Giudiziarie) potrebbe persino pignorare l’immobile aggiudicato.
Tuttavia si precisa che senza decreto di trasferimento – che segna il definitivo passaggio di proprietà – l’immobile non può essere pignorato in nessun caso.
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Buongiorno Annalisa, grazie per il tuo commento.
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Il Team di Immobiliallasta.it
Sono aggiudicatario di un’immobile all’asta posso fare delle modifiche interne prima del saldo prezzo?
Buonasera Giancarlo, grazie per il tuo commento.
Dovrai attendere di essere proprietario dell’immobile prima di poter fare delle modifiche. La procedura infatti prevede i seguenti step: saldi il prezzo di aggiudicazione, viene firmato e depositato in cancelleria il decreto di trasferimento, diventi quindi ufficialmente proprietario di casa e dopo la consegna delle chiavi potrai fare tutti gli interventi che ritieni necessari.
Complimenti per l’aggiudicazione!
Il Team di Immobiliallasta.it
Salve, mi sono aggiudicato una casa all’asta e c’è da fare una sanatoria o modifica di una finestra. Ora la banca dice che per dare il mutuo deve essere tutto a posto. Ma se non posso fare le modifiche prima della consegna delle chiavi come faccio a fare il mutuo?
Buongiorno Marco, grazie per il tuo commento e congratulazioni per l’aggiudicazione.
Se si tratta di un abuso irrisorio rispetto al valore dell’immobile non dovrebbe compromettere la richiesta del mutuo, ma purtroppo dipende da banca a banca. Alcuni nostro clienti, per esempio, hanno risolto casi simili sottoscrivendo un accordo con l’ADE per la sanatoria degli abusi non appena in possesso dell’immobile.
Speriamo che anche tu riesca a trovare una soluzione al più presto. In bocca al lupo!
Il Team di Immobiliallasta.it