La correzione dell’errore materiale all’interno del decreto di trasferimento è possibile, seguendo l’iter che andremo a spiegare.
Ad esempio può capitare che il delegato abbia omesso, o indicato erroneamente, il numero di iscrizione dell’ipoteca o la data; fortunatamente la legge permette la correzione degli errori materiali tramite rettifica e successiva annotazione.
Vediamo quali sono i passaggi che il delegato deve eseguire per procedere alla correzione ed i costi da sostenere.
Si può correggere l’errore materiale nel decreto di trasferimento? E come?
Prima di addentrarci nella descrizione degli step che permettono di correggere il decreto di trasferimento, ci soffermiamo sugli errori materiali.
Questi errori sono dovuti a sviste e disattenzioni del delegato alla vendita nella predisposizione della bozza del decreto da inviare al giudice. Esempio tipico di errore materiale è l’erronea indicazione del numero che identifica l’iscrizione dell’ipoteca sull’immobile in asta.
Secondo opinione consolidata della Corte di cassazione (sentenze 2171/1992 e 5751/1993) si possono rettificare gli errori purché non abbiano ad oggetto l’identificazione del bene trasferito (quindi il numero di lotto aggiudicato). Un’altra ipotesi di errore molto frequente è l’annotazione del matrimonio avvenuto dopo l’asta, nella finestra di tempo tra l’aggiudicazione e l’emissione del decreto. In tal caso il decreto di trasferimento deve riportare lo stato di “coniugato” anche se le nozze sono avvenute dopo il saldo prezzo.
Per correggere il decreto nell’ambito della procedura esecutiva ancora pendente, il delegato deve depositare un’istanza al giudice chiedendo la rettifica del decreto di trasferimento.
A questo punto, il giudice emetterà un provvedimento nel quale indica precisamente l’errore e la corretta dicitura. In alternativa, il giudice può emettere un nuovo decreto “di rettifica” contenente le informazioni corrette per identificare la procedura e l’aggiudicatario.
La rettifica del decreto di trasferimento deve, per legge, essere registrata e annotata al decreto precedentemente trascritto. La registrazione, tuttavia, è soggetta al pagamento dell’imposta di registro, catastale e ipotecaria.
Una volta pagato quanto dovuto, il delegato dovrà chiedere di cancellare le formalità del decreto originario. In questo modo l’errore materiale sarà ufficialmente eliminato e il trasferimento della proprietà dell’immobile potrà avvenire correttamente.
Quanto costa correggere l’errore materiale?
La rettifica e annotazione del decreto di trasferimento corretto sconta il versamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale da versare nella misura fissa di 200 euro ciascuna.
Quindi la correzione dell’errore materiale nel decreto di trasferimento ha un costo di 600 euro.
Ecco come richiedere una copia del decreto di trasferimento (utile, ad esempio, per l’erogazione del mutuo).