Un italiano su tre (circa il 29%) sta valutando di cambiare casa nei prossimi 2 anni e solo uno su quattro vorrebbe vivere in centro città: questo è il quadro che emerge da un’indagine di Changes Unipol elaborata da Ipsos, leader nelle ricerche di mercato, su un campione rappresentativo della popolazione nazionale di età 16-74 anni (oltre 44 milioni di individui) e dei residenti nelle principali Aree Metropolitane (oltre 13 milioni di individui).
Ciò significa che in qualche modo gli effetti del lockdown e l’impennata dei prezzi stanno impattando notevolmente sulle scelte degli italiani. Una volta infatti si cercava a tutti i costi di avere un immobile che fosse il più vicino possibile al centro storico mentre oggi più si è lontani e meglio è! Sarà anche per i diversi eventi di criminalità a cui ogni giorno assistiamo, specie nella metropoli milanese, ma pare che si preferisca vivere più nei quartieri di periferia che nelle zone accanto alla “Madonnina.“
Cambiare casa nel 2024: cosa cercano i milanesi secondo Ipsos
Stando ai dati della ricerca Ipsos, i milanesi puntano ad altri quartieri dove comprare casa, come Città Studi, Nolo, Dergano, Isola o anche nell’hinterland. Grazie infatti ai vari collegamenti con la città abitare fuori Milano non è un problema, anzi si risparmia ed ora come ora è anche più sicuro. Solo il 34% dei giovani intervistati vivrebbe in centro città mentre i baby boomers preferiscono la periferia.
Potendo scegliere, quindi, un italiano su quattro (il 24%) vorrebbe vivere in centro mentre il 40% preferirebbe la periferia e il restante 36% vorrebbe andare fuori città per un maggior contatto con la natura. In particolare, sono propensi a vivere in centro i giovani della generazione Z (34%) rispetto ai millennials (27-40 anni) che preferiscono la periferia (45%) e i baby boomers che andrebbero fuori (43%).
Come sono cambiate le abitudine abitative degli italiani
Il maggior tempo trascorso a casa durante l’emergenza pandemica ha indotto gli italiani a rendere l’abitazione più funzionale e bella, tanto da approfittare degli incentivi statali per ristrutturare gli interni e gli esterni. Inoltre, con la pandemia si è fortificata la rete solidale tra più caseggiati e questo è uno dei fattori che oggi un potenziale acquirente potrebbe valutare. Non solo questo, naturalmente, come vedremo dopo.
Ma se sono cambiate le abitudini abitative resta immutabile, invece, la preferenza di avere una casa di proprietà (almeno per il 55% degli italiani) e di investire su Milano. Il capoluogo lombardo infatti si conferma come prima scelta tra le città metropolitane dove comprare casa. I giovani fino ai 26 anni, cioè quelli della generazione Z, valutano gli affitti o altre soluzioni abitative alternative come residence o il co-living.
Come comprare casa facendo una buona scelta secondo i risultati dell’indagine Ipsos
Come anticipato nel precedente paragrafo, oggi sono diversi i fattori che possono influire sulla scelta di una casa piuttosto che di un’altra. Il prezzo resta sicuramente il primo criterio di scelta (almeno per il 67%) ma sono diventati importanti anche la metratura (per il 41%) e la luminosità (39%), anche per via dello smart working. Altri considerano anche l’impatto ambientale e l’efficienza energetica (il 37%) e la zona (48%).
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