Cosa ha detto la Corte costituzionale sul blocco degli sfratti fino al 31 dicembre? Vediamo come funziona ed effetti.

Il blocco degli sfratti, deciso durante l’emergenza Covid-19, è legittimo. Tuttavia la Corte costituzionale ne ha stabilito la durata massima: la proroga del blocco durerà fino al 31 dicembre 2021.

Significa che, a partire dal nuovo anno, gli sfratti torneranno a regime in virtù del miglioramento dello stato epidemiologico.

Cosa prevede la proroga, chi riguarda e come funziona? Lo spieghiamo in questo approfondimento sul tema.

Fino a quando dura il blocco degli sfratti e che significa

La sentenza 213/2021 della Corte costituzionale, depositata oggi, è di fondamentale importanza per debitori e creditori perché interviene direttamente sulla legittimità del blocco degli sfratti.

E in effetti, i giudici hanno confermato la costituzionalità della sospensione ma, dall’altro lato, hanno stabilito che la proroga non potrà durare oltre la fine del 2021.

A motivare la decisione, il fatto che il blocco degli sfratti è stata una misura “eccezionale” emessa a favore del debitore esecutato ma limitata all’emergenza da Covid-19. Quindi – recita il comunicato stampa della Consulta – non vi è possibilità:

“di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale”.

Quali sfratti riguarda?

La proroga oggetto della sentenza riguarda in primo luogo gli sfratti per le morosità maturate durante la pandemia. Ad esempio le situazioni di insolvenza degli inquilini che non hanno potuto pagare i canoni d’affitto perché economicamente danneggiati dal Coronavirus.

In realtà, la sospensione delle procedure di sfratto ha avuto una portata ben più ampia: ne hanno beneficiato anche coloro che risultavano insolventi nei mesi precedenti lo scoppiare della pandemia.

Nell’ambito delle aste giudiziarie, invece, i decreti dell’emergenza hanno causato la sospensione delle vendite di quegli immobili adibiti a prima casa. Quindi i debitori, e le loro famiglie, hanno potuto prolungare la permanenza nelle loro case nonostante lo spirare dei termini del pignoramento.

Tutte le proroghe al blocco degli sfratti attuate fino ad ora

Il decreto Milleproroghe (D.L. 31/12/2020 n. 183) ha previsto la proroga degli sfratti fino alla data del 30 giugno 2021.

La sospensione riguarda tre fattispecie distinte:

  1. i provvedimenti esecutivi per mancato pagamento del canone di locazione (quindi gli sfratti per morosità)
  2. il rilascio degli immobili venduti all’asta, se “prima casa” del debitore esecutato
  3. le esecuzioni immobiliari con oggetto l’abitazione principale del debitore

Invece, in fase di conversione del decreto Sostegni, la durata della proroga è stata diversificata in base alla data del provvedimento di rilascio per ottenere il possesso dell’immobile:

  • fino al 30 settembre 2020, nel caso di provvedimenti di rilascio emessi tra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020
  • fino al 31 dicembre 2021, per quei provvedimenti adottati dal 1°ottobre 2020 al 30 giugno 2021

Si è giunti, così, fino alla fine del 2021 e, soltanto adesso, la Corte costituzionale ha ribadito che non si potrà andare oltre. Il motivo è lo squilibrio dei diritti degli inquilini insolventi rispetto alla posizione dei proprietari degli immobili.


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